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19.07.2022

Programma Lavori e BIM

L’influenza del programma lavori sulle modellazioni BIM

In un flusso di lavoro ideale, la progettazione ha un percorso produttivo indipendente dalla costruzione o per meglio dire, il progetto dovrebbe, di buona norma, essere ultimato e pronto prima dell’inizio dei lavori. 
Questo purtroppo non accade quasi mai, e se capita che il progetto sia stato di fatto ultimato e consegnato, poi, in corso di costruzione, capita sovente che possano essere prese delle decisioni relative a varianti che per forza di cose finiscono per produrre delle riprogettazioni. 
Pertanto il progettista è sempre costretto a rincorrere il cantiere, spesso senza avere un minimo di traccia sulle esigenze della Direzione Lavori e dei vari team di coordinamento in campo. 
La mancanza di una conoscenza dettagliata relativa alle “sequenze costruttivo/installative”, porta i vari progettisti di disciplina a improvvisare un proprio programma di progettazione autonomo, che purtroppo, risulta sottostare alle poche info raccolte fra i colleghi e il cliente, le quali spesso arrivano centellinate e in ordine disordinato. 
Un programma lavori completo e funzionale a tutte le attività e a tutte le figure coinvolte nella realizzazione delle opere, deve per forza di cose includere non solo le tappe progettuali, suddivise in modo da soddisfare le evoluzioni del cantiere, ma anche imporre tempi certi per la determinazione di decisioni tecnologiche strategiche ai fini dei calcoli e dimensionamenti. 
Non solo, il “procurement” delle apparecchiature e materiali a più lunga fornitura, dovrà dettare i tempi per la definizione delle stesse, così che possano giungere in cantiere in tempo per le installazioni. 
Una visione multidisciplinare così spinta nel dettaglio non è spesso contemplata dai “Planner” incaricati di redigere il programma dei lavori generale.  
La necessità di una visione semplificata ed immediata dei Project Manager, impone spesso di non addentrarsi troppo nei dettagli, per preferire un taglio minimale, con poche attività generiche. 
Questo è uno dei più grossi errori che si possano effettuare nel predisporre un programma lavori effettivamente pensato per l’utilizzo in campo. 
Ma soprattutto è un falso problema, in quanto, da un programma sviluppano sino al minimo dettaglio e collegato in una serie di sequenze pensate in modo “costruttivo”, si possono estrarre senza problema alcuno, un’infinità di viste a livelli più alti, dove, pur essendoci i dettagli, rimangono nascosti. Ad esempio, un programma dettagliato di 3.000 righe, può essere presentato in una versione compressa da 100 righe, dove vengono evidenziate solo le macro-attività. 
 
L’importanza delle sequenze costruttive 
Ma ai fini della progettazione perché è utile conoscere le reali sequenze costruttive? 
I motivi sono diversi, in primo luogo per poter organizzare le attività dei vari Teams in modo da consegnare in tempo le parti di progetto funzionali al cantiere. Per esempio se in cantiere una delle prime attività è legata alle opere di fondazione e di elevazione delle strutture portanti, sempre in c.a., dovranno essere già state sviscerate oltre alle opere strutturali anche tutte le predisposizioni MEP da effettuare prima e durante i getti. 
In secondo luogo per evitare di produrre della progettazione legata ad attività molto lontane da quelle in corso in cantiere, che potrebbero nel proseguo della costruzione, essere oggetto di modifiche, ripensamenti e quindi di ri-progettazioni. Ad esempio, una delle attività che generalmente subisce maggiori modifiche prima dell’inizio delle realizzazioni/installazioni è legata agli impianti di illuminazione e speciali, legati a stretto filo con l’Interior Design, un argomento che i clienti normalmente definiscono verso la fine della realizzazione delle opere. Completare tali progetti nella fase iniziale, solo perché il team di progettazione dedicato ha del tempo a disposizione, è un vero e proprio azzardo, che difficilmente il cliente vorrà pagare due volte. 
Infine per poter, come si diceva poc’anzi, pretendere dagli interlocutori di competenza, tutte le info necessarie per lo sviluppo dei calcoli e dimensionamenti, è fondamentale imporre delle date limite entro quando ricevere tali informazioni. Stesso dicasi per le scelte, lato cliente, degli eventuali fornitori da utilizzare per la determinazione di apparecchiature o soluzioni tecniche. Questo fa nascere quelle che in gergo vengono definite “milestones”, ovvero punti di controllo relativi ad adempimenti, vincolanti per l’avanzamento delle attività programmate, che spesso sono in carico agli organi di direzione lavori o cliente.  
A volte capita che pur di portare avanti i progetti, impantanati nei forti ritardi prodotti dalla mancata raccolta delle informazioni, si procede allo sviluppo di parti di progetto che normalmente dipendono dalle attività bloccate. Ad esempio: immaginare di procedere con la progettazione di carpenterie di supporto impianti, senza aver prima dimensionato gli stessi e quindi i pesi in gioco da dover supportare, è un altro azzardo progettuale che può portare ad una completa riprogettazione se i dati ipotizzati di partenza vengono sconfessati da quelli definitivi. 
Una buona e dettagliata programmazione dei lavori di “Procurement” e “Costruzione”, consente quindi di incastrare a dovere un piano mirato di progettazione, consentendo persino un’adeguata programmazione delle risorse impiegate, senza arrivare alle solite rincorse in emergenza dell’ultimo minuto.  
Una buona pianificazione delle risorse, diluita su un periodo equo, riduce al minimo la necessità di accelerazioni, di implementazione di nuove risorse che non conoscono i dettagli del progetto e di tante ore da dedicare alle consegne improvvise non previste. 
In conclusione, un buon Programma Lavori, omnicomprensivo anche della parte relativa alla progettazione, risulta essere di fondamentale importanza per il buon esito della Commessa. 
 
Thanks to: Andrea Sivilotti
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